Si è chiusa la giornata del nuovo minifestival di Senigallia targato Popsophia
Buona la prima di Philoaddiction, va in archivio la prima edizione del festival dedicato alla riflessione sul mondo delle dipendenze che si è svolto a Senigallia, promosso dall’Unione dei Comuni “Le terre della Marca Senone” e dall’ASUR Area Vasta 2 – Dipartimento dipendenze patologiche assieme all’associazione Popsophia . Tantissime le presenze che hanno affollato prima l’auditorium San Rocco incapace di ospitare il pubblico numeroso intervenuto e, a seguire, il teatro La Fenice dove si è svolto lo show filosofico musicale che ha attinto all’universo delle serie tv, del cinema e della musica per raccontare come desideri, paure e incertezze dell’oggi costruiscano la dimensione umana.
“Abbiamo scelto la parola addiction per la sua etimologia, “addictus” nel diritto romano era colui che non riusciva a pagare un debito e diventava schiavo del suo debitore. La dipendenza nel mondo contemporaneo è legata non solo alle sostanze, ma a tutte quelle debolezze che ci rendono schiavi, spesso sono le nuove tecnologie, dallo smartphone ai social” – ha spiegato Lucrezia Ercoli in apertura.
Il festival di Senigallia, in programma per sabato 3 settembre ,si è strutturato di due diversi momenti: al pomeriggio all’Auditorium San Rocco alle 17.30 un approfondimento con ospiti lo scrittore e critico letterario Filippo La Porta che ha parlato dei rapporti fra letteratura e medicina nei medici scrittori come Celine, Cechov e Carlo Levi e a seguire la testimonianza di Fabio Cantelli Anibaldi, autore del libro “Madre amorosa e crudele”, da cui è tratto il documentario Sanpa su San Patrignano. Cantelli, ex ospite di San Patrignano ha saputo trasformare quell’esperienza di finitudine e di morte legata all’uso degli stupefacenti fino alla salvezza e al desiderio di un paradiso che non fosse artificiale.
Il secondo momento è alle 21.30 al teatro La Fenice dove con la formula del philoshow Lucrezia Ercoli assieme al filosofo Riccardo Dal Ferro e con la partecipazione di Maurizio Mandolini dirigente Ambito territoriale e sociale 8 hanno raccontato il tema della dipendenza mediato da serie tv di grande impatto come Stranger things, Euphoria, Black mirror e cinema. La band Factory eseguirà dal vivo brani che raccontano la malattia, dipendenza e cura come Je suis malade di Dalida, Rehab di Amy Winehouse, passando per La cura di Franco Battiato e “Strappare lungo i bordi” di Giancane sigla della serie tv di Zerocalcare.